e mail instagram >fb

Ultime notizie

Lo Stelvio e il Giro d'Italia. Omaggio alla salita del MITO

stelvio1Storia di una salita che, più di qualunque altra è diventata un MITO che ha segnato, caratterizzato e reso indimenticabili certi momenti di sport "epico" che ormai fanno parte dei ricordi passati. Al giorno d'oggi mai e poi mai si prenderebbe in esame l'idea di violare quella "montagna sacra" se non si dovesse presentare in condizioni sicure per tutte le componenti della corsa. Per ragioni di sicurezza atleti, seguito, spettatori non saranno mai più fatti salire sulla "Montagna" come invece avvenne nel passato. E così l'edizione di quest'anno, proprio per le ragioni anzidette, opterà per il percorso alternativo. Tanta era la neve caduta ma tanti erano i pericoli che potevano venire di conseguenza al fatto che masse di neve non completamente amalgamate potessero staccarsi con conseguenze drammatiche. Ma non fu così in passato. Non che gli uomini di montagna non conoscessero il loro mestiere però in altri tempi il ricordco del "serpentone" di corridori, che si arrampicavano verso la vetta tra due muri di neve scavati dalle frese ed alti 4 metri, è ben documentato da immagini fotografiche e video dell'epoca. Introdotto nel 1953 per la prima volta quando fu teatro di una delle ultime imprese di Fausto COPPI che, ormai trentaquattrenne, alla penultima tappa staccò lo svizzero KOBLET, vincendo poi il suo 5° e ultimo giroDa allora ad oggi altri 12 passaggi (13 in tutto) con nel 1975 addirittura la fine del Giro posta proprio li, vittoria finale di Fausto BERTOGLIO  (ricordo anche se ragazzino, con papà, zio ed un amico di famiglia quella lunga arrampicata di km e km, dal versante di BORMIO, e più si saliva più saliva la....neve) Nel 1965 (da allora in omaggio al Campionisimo fu la prima Cima COPPI e poi in seguito con la definizione si identifica il passaggio in alta quota più alto di ogni giro) arrivo in vetta ostacolato da una slavina caduta sulla strada a 300 mt dall'arrivo, poco prima dell'arrivo dei corridori che arriveranno a piedi attraversando un passaggio nella neve creato con pale dal personale. (nella foto grande Aldo MOSER). Vissuto tante volte da sciatore, non ho mai resistito al fascino di dare uno sguardo, prolungato, ora al versante da Prato allo Stelvio, ora al versante da Bormio e sicuramente il grande rammarico di non averlo fatto in bicicletta. SIGH SIGH

  stelvio2 stelvio3stelvio4 stelvio5stelvio6 stelvio7 stelvio8 stelvio9  stelvio0   

Centro pagina

Partners

Contatti

Direzione

Presidente
Salvatore SCAFURI

Team Manager:
Massimo Subbrero

Direttore Sportivo
Linda SUBBRERO

Direttore Sportivo
Francesco Baldi

Direttore Sportivo
Luciano Gori